“Vogliamo aiutare i privati, anche quelli di piccolissime dimensioni, a innovare prodotti e processi per mantenere e creare posti di lavoro solidi e di qualità “, dice Dario.
Padova, con il Progetto Smact focalizzato sulle tecnologie digitali, prevede ancora un finanziamento di 7,5 milioni, il massimo possibile, trenta aziende partner delle istituzioni universitarie e un nonché centri di ricerca: Verona, Venezia Cà Foscari e la Iuav sempre di Venezia, ancora Trento, Udine, la Sissa di Trieste e la Libera Università di Bolzano, quindi la Fondazione Bruno Kessler di Trento, l’Istituto nazionale di Fisica nucleare locale e i Laboratori nazionali di Legnaro.